giubbotto di pelle

Incarnazione dello spirito anticonformista delle sottoculture legate al rock’n’roll, il chiodo attraversa indenne le epoche ed entra nella hall of fame della moda come capo cult. Che sia corto, over, con vita stretta, basico o accessoriato da borchie e fibbie, è ormai un classico intramontabile, tanto che gli stilisti ogni stagione si divertono a manipolarne la forma, senza però rinunciare alla sua attitude ribelle. Il chiodo oggi va a inserirsi nello stile contemporaneo come capo base, da gestire con abbinamenti che vanno ad attenuare il suo riferimento alla “gioventù bruciata”. Pensate che le origini del chiodo risalgono a Manfred von Richthofen, aviatore tedesco che viene ricordato come l’asso dell’aviazione per le sue ottanta vittorie, proprio a lui viene infatti attribuita l’invenzione del chiodo in pelle di cui, in seguito, i piloti americani non faranno più a meno. Chiamato inizialmente flying jacket, questo capo fu poi pensato per i motociclisti, ma ecco che una seducente Marlene Dietrich trasformò il chiodo in un capo ultra femminile, indossandolo nel film “Disonorata” in cui interpretava una prostituta viennese reclutata come agente segreto. Nel dopoguerra il chiodo fu scelto per la sua robustezza, come uniforme per la polizia americana e per lo stesso motivo, negli anni 50 fu adottato dai biker, spesso ex combattenti insoddisfatti, che si radunavano in bande per partecipare a gare di velocità con le moto. Finalmente nel 1960 conobbe il successo anche sulle passerelle. Fu infatti, Yves Saint Laurent  a presentarlo in una sua collezione anche se, a quel tempo, il chiodo era di dominio dei rocker brittanici!
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